Gli impulsi umani verso l’attaccamento, l’affettività e la cura, combattuti dentro di sé come pericolose debolezze, e sottaciuti in società come vergogna, sono divenuti nella nostra civiltà a neoliberismo maturo dei clandestini che solcano l’anima a bordo di barconi. Sullo stesso mare veleggiano splendidi panfili, beate fantasie di autosufficienza e viaggi, gente vestita di bianco con i capelli puliti al vento, e i piedi ben piantati sui boccaporti delle stive in cui nascondono l’angoscia di essere brutti, deformi e inadeguati.
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