Il portale ‘Visit Ukraine’ propone da qualche giorno pacchetti di viaggio nel paese, tra cui il “relax” di Leopoli e il tour delle “città coraggiose” incluse Bucha e Irpin, le due cittadine divenute il simbolo delle atrocità russe. “Sentirete il battito del cuore di tutto il mondo libero”, scrivono, “Qui l’aria profuma di libertà e di vita che ha superato le tenebre”, “Siate testimoni della grande storia!”.
Dopo vari stadi preparatori, siamo pronti: invitiamo i turisti, Business As Usual! Un po’ come se a II guerra mondiale in corso i tour operator avessero proposto pacchetti con visita ai luoghi delle stragi, ancora col sangue a terra, o magari a Piazzale Loreto… quanto è moralmente lontano quel Pertini che fa portare via i cadaveri di Mussolini e Petacci sottraendoli alla folla. Ma quella era la guerra 1.0…
Ora, nella guerra 3.0, tutto è spettacolo, retorica e terra di conquista per pubblicitari, spin doctor e businessman. Tanti ucraini vivono nelle cantine da mesi, e alcuni da anni, ma che importa, chiamate i turisti! Se lì batte il cuore del mondo libero, preferisco avere un infarto. Se questo è il profumo di libertà, preferisco i bagni luridi delle vecchie stazioni, perché almeno lì, mescolato al puzzo, resta ancora un certo odore di verità.
Siamo testimoni sì, della fine dell’uomo sulla terra ad opera di alcune sue invenzioni, principalmente il denaro e soprattutto le menti da esso corrotte. Non stiamo rischiando l’estinzione, ce la stiamo meritando.