Categoria: Articoli

  • Ombre sul muschio

    Raccolta di racconti Franco Nanni

  • Non andate via

    Non andate via

    C’è un vecchio tavolo da ping pong. Una coppia di vecchi comincia a giocare. I corpi appesantiti sono solo polvere che il tempo ha depositato su di loro.

  • Frutto d’amore candito

    Frutto d’amore candito

    io ti regalo questo respiro di voglie adolescenti, denti non lavati, notti sudate, in questa tenerezza che ti porta via con me, questo alito di sonno leggero, questa morbidezza, si può desiderare altro che la morbidezza?

  • Senza limiti

    Senza limiti

    Cammino tra case basse, siepi e gatti nelle aiuole. I pensieri vagano nelle loro prigioni, fin quando incontrano una luce calda che illumina ogni cosa. Il futuro si dispiega davanti ai miei occhi come un dolce pendio cosparso di prati fioriti e abeti. All’improvviso sto bene, ho tutta la vita davanti ed è bella: prende…

  • Sonnambuli

    Sonnambuli

    Viviamo come sonnambuli sognando di sognare di essere svegli. Ci sarà un’altra guerra?

  • Sugo

    Sugo

    Gli odori di cucina. Il vano scale li succhia dagli appartamenti e li gonfia nelle mie narici. Questo sugo di pomodoro dall’aroma umile, acidulo, che mi attraversa come una sensazione di giornate tutte uguali. Sembra esserci del grana che fila, un odore pungente che mi causa un lieve smarrimento, una piccola vertigine. Stringo più forte…

  • Minù è scomparsa

    Minù è scomparsa

    Un promontorio di nebbia si allunga nei nostri cervelli, e lì dentro si aggira l’animale smarrito in un tempo lontano. Talvolta la sera, prima del sonno, ci scende una lacrima, ma non sappiamo il perché.

  • Al sicuro

    Al sicuro

    25 dicembre, neanche mezzogiorno. Cielo grigio, nebbia e umidità. Poca gente per strada. Famiglie. Portano pacchetti, bottiglie con la stagnola d’oro, vassoi di pasta fresca, il necessaire per il pranzo coi parenti. Una specie di silenzio gocciola dai tetti. Su un lato della piazzetta una luce giallognola, una vetrina, un bar popolato soltanto da uomini…

  • Sorriso

    Sorriso

    Quell’arancia appoggiata su un piattino. Vedo la mano di una vecchia uscire e lentamente, lentamente prendere l’arancia e portarla dentro. Il suo volto è un geroglifico di rughe che si intravede dietro il vetro su cui giace il piombo dei decenni. La stanza è spoglia, annerita, quasi nebbiosa. La vecchia siede a un tavolo di…

  • Quell’uomo

    Quell’uomo

    Curvo ma rigido, rigido ma piegato. Quei sacchetti allungati, dilatati come un’agonia. Quelle gambe lunghe che paiono meccaniche, articolate da giunti e bulloni. Quelle poche cose comprate che contende alla gravità con le dita a uncino. Quella gravità che lo strappa via dal cielo e lo incurva come un ramo stanco. La giacca ha preso…

  • Altalena

    Altalena

    Attraversavo un minuscolo parco urbano, questa mattina. Era deserto, bagnato di rugiada e sbiancato da un sole pallido. Solo una bambina bionda, sugli otto anni, dondola forte sull’altalena. È vestita con cura, come quelle bimbe dipinte su certe tazze inglesi. Come si muove, inarcando la schiena. Come gode quel movimento ampio. Intorno, nessuno. Silenzio. Auto…

  • Che ne sarà

    Che ne sarà

    Camminando in una via qualunque il mio sguardo cade su una fotocopia sbiadita che pende dal palo di un segnale stradale: “Kevin e Samantha sposi”. Le recenti piogge hanno incurvato e ingrigito il foglio, che porta la data di quasi un mese fa. Non ricordo bene, ma credo che quel giorno fosse una domenica di…

  • Il presepe e la fine del mondo

    Il presepe e la fine del mondo

    Una umanità pervicacemente dedita ad accudire qualcosa con alacre impegno. Non vedo più una città, ma un immenso presepe vivente, e noi, figure di mestieri infiniti, ciascuna nel suo darsi da fare, attaccate come edera al proprio accudire qualcosa. Ci tiene vivi, anche se dovesse servire solo a questo. Al centro del presepe c’è attesa,…

  • Violenze di generazione

    Violenze di generazione

    Non si va alla spiaggia perché piove a dirotto e dal muro troppo sottile che mi separa dall’appartamento a fianco sento una mamma che gestisce la bambina nell’esecuzione dei compiti per le vacanze. La povera bambina viene trattata malissimo, con disprezzo… la sua voce è piccola piccola, quasi impercettibile, mentre sento distintamente i toni alti…

  • Analità del male

    Analità del male

    Siamo entrati nell’era della analità del male: è incalcolabile la quantità di micronorme da rispettare, di adempimenti da ricordare, di moduli da compilare. Il secondo aspetto maligno riguarda il tono moralistico che pone chiunque nel ruolo di colpevole di omissioni e imprecisioni. Vale per il cittadino, ma vale anche per gli Stati, che da qualche…